La tassa di soggiorno, conosciuta anche come "imposta di soggiorno", è un onere fiscale che anche i proprietari di alloggi turistici locati con affitto breve devono rispettare.
Essendo un'imposta locale, le modalità di applicazione e gli importi possono variare in base al comune in cui si trova l'immobile.
In questo articolo, esploreremo tutto ciò che c'è da sapere sulla tassa di soggiorno e come funziona in relazione agli affitti brevi.
La tassa di soggiorno è un’imposta comunale diretta, versata dai turisti che alloggiano in una struttura ricettiva situata in comuni che vengono classificati come città d’arte o destinazioni turistiche. Questa imposta, introdotta dal D.L. 23/11, mira a dare maggiore autonomia fiscale agli enti locali, contribuendo al finanziamento di servizi pubblici.
Gli ospiti sono tenuti a pagare la tassa per ogni giorno di permanenza, mentre i proprietari delle strutture sono responsabili della raccolta e del versamento delle somme al Comune.
Se possiedi un immobile destinato agli affitti brevi in una località turistica, sarai soggetto al pagamento della tassa di soggiorno, se questa è prevista dal Comune. L’importo della tassa può essere fisso o calcolato come percentuale sul totale della prenotazione, a discrezione dell'ente comunale. Inoltre, il Comune può stabilire esenzioni per determinate categorie, come minori, disabili o anziani, e decidere di applicare l’imposta solo in alta stagione.
Per conoscere l’importo esatto della tassa di soggiorno e le modalità di pagamento, è fondamentale consultare il sito web del Comune o recarsi presso gli uffici comunali. Generalmente, l'importo varia anche in base alla tipologia della struttura ricettiva, con importi più elevati per gli hotel rispetto a B&B o case vacanza.
Nel caso in cui un ospite rifiuti di pagare la tassa di soggiorno, sia il proprietario della struttura che l'ospite possono incorrere in sanzioni.
Alcuni comuni richiedono anche la compilazione di un modulo da parte degli ospiti inadempienti, in cui si assumono la responsabilità del mancato pagamento.
Ecco una panoramica della tassa di soggiorno in due delle principali città italiane:
Roma:
Milano:
Uno dei maggiori problemi per i proprietari è come riscuotere la tassa di soggiorno dagli ospiti. Un buon approccio è includere la tassa nei costi iniziali della prenotazione, come suggerito da piattaforme come Airbnb. Questo può evitare malintesi e assicurare che l'importo dovuto venga raccolto in modo semplice e trasparente.
Il pagamento della tassa di soggiorno è obbligatorio per tutti gli ospiti di strutture ricettive, inclusi gli affitti brevi in città d’arte e località turistiche. I proprietari devono assicurarsi di raccogliere e versare correttamente le somme dovute al comune. Anche se può sembrare un fastidio aggiuntivo, questa tassa è fondamentale per sostenere i servizi pubblici locali, migliorando l’esperienza turistica complessiva.
Per ulteriori informazioni e per assicurarvi di essere in regola con le normative locali, vi consigliamo di consultare le autorità comunali o i siti web ufficiali del comune in cui è situato il vostro immobile.